Una settimana ad Ali malconce per RedBull
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Una settimana ad Ali malconce per RedBull
09/10/2014

    E' una settimana difficile in casa RedBull: nella notte di giovedì 2 ottobre il team RedBull Racing di Formula1 viene lasciata orfana di punto in bianco dalla sua stella nonché 4 volte consecutive campione del mondo (in carica) Sebastian Vettel che saluta senza preavviso impugnando un cavillo contrattuale per approdare alla Scuderia Ferrari […]

 

 

E' una settimana difficile in casa RedBull: nella notte di giovedì 2 ottobre il team RedBull Racing di Formula1 viene lasciata orfana di punto in bianco dalla sua stella nonché 4 volte consecutive campione del mondo (in carica) Sebastian Vettel che saluta senza preavviso impugnando un cavillo contrattuale per approdare alla Scuderia Ferrari per la prossima stagione. Il campione tedesco non è mai stato il pupillo dei marketer della lattina perché non molto uomo-immagine, ma in questi anni ha vinto tutto in Formula1, è il trionfo è pur sempre la migliore delle pubblicità. In un anno in cui la squadra quasi sicuramente non vincerà il campionato ormai in conclusione, è un colpo doppiamente duro.

 

Ieri, mercoledì 8 ottobre, invece negli Stati Uniti, un consumatore vince la causa in tribunale in cui aveva trascinato il colosso degli energy drink, accusandolo di pubblicità ingannevole perché la bevanda "non mette le ali". Ovvero il brand prometterebbe un aumento delle prestazioni psicofisiche dell'utente ma il risultato constatato da molti consumatori sarebbe, per così dire, deludente. Dati alla mano: "Una lattina della bevanda energetica (0,25 l) contiene infatti 80 milligrammi di caffeina, molto meno di una tazza di caffè da 0,2 litri (tra 115 e 175 milligrammi)". Vero, ma ci sarebbe anche la famosa e controversa Taurina.

 

Ad ogni modo ora RedBull si trova costretta a sborsare 13 milioni di dollari di rimborsi, ii clienti statunitensi che saranno in grado di dimostrare di averne fatto uso dal 2002 ad oggi, riceveranno 10 dollari oppure una confezione di lattine. In più l'azienda di Dietrich Mateschitz pagherà le spese del processo che ammontano a 4,75 milioni, dovrà abbandonare il famoso slogan e cercare di tornare a vincere il mondiale F1 nel 2015 senza la sua punta di diamante.

 

 

 

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