L’importanza del capitale umano
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L’importanza del capitale umano
22/03/2023

BRAND RENAISSANCE

Mario Franzino (Guest di Brandforum), Former Ceo BSH Italia e Consulente manageriale, in questo interessante articolo di Business People propone una riflessione molto attuale sull’importanza del capitale umano.

Dopo un periodo di forti insicurezze dovute a pandemia, guerre e problematiche di ogni tipo, l’attesa per un 2023 di tutt’altra matrice era tanta. La realtà è che anche oggi, nostro malgrado, ci si deve confrontare con avvenimenti non attesi.

Con l’inizio dell’anno, per esempio, alcune tra le più grandi multinazionali, pur dichiarando andamenti molto positivi nei risultati, hanno deciso di liquidare un numero incredibile di dipendenti. Nel comparto Big Tech si parla di circa un milione di posti di lavoro! Non sono lontani i tempi nei quali si discuteva su quanto il mondo digitale, aiutato da investimenti e innovativi sviluppi, potesse creare anche sul fronte dell’occupazione. Così è stato negli ultimi anni… E ora? Credo si debba affrontare una nuova e delicata circostanza. Mille sarebbero le domande da porsi vivendo in un contesto del genere, ma a una in particolare dovremmo essere in grado di rispondere concretamente.

Qualcuno ha mai pensato al “Piano B”? È corretto riflettere soprattutto sulle conseguenze emotive e psicologiche per gli individui coinvolti in tali situazioni. Tutto molto più complesso di quanto si possa immaginare. Anni fa, in questa grande e continua trasformazione in atto, presa coscienza della nascita di nuovi e più stressanti contesti nei quali i collaboratori dovevano operare, le più grandi multinazionali hanno iniziato a occuparsi (almeno così sembrava) della salute dei dipendenti. Sono stati innumerevoli i progetti e i gruppi di lavoro dedicati a temi fondamentali quali work-life balance, diversity, leadership e molto altro. L’obiettivo era chiaro: le persone, il “capitale intangibile” delle aziende, andavano difese e aiutate. Come sempre, la teoria l’ha fatta da padrona, ma sull’applicazione e il recepimento delle nuove attività credo ci sia ancora molto da fare. Quello che sta avvenendo andrebbe considerato e affrontato in modo concreto, e sarebbe oltremodo interessante analizzare i risultati raggiunti finora. Andrebbe soprattutto valutato il modus operandi di chi, negli anni e con particolare enfasi, ha dichiarato atteggiamenti propedeutici all’aiuto e alla comprensione totale. Si è agito con totale trasparenza? Siamo certi di essere sulla strada giusta?

Quello che aiuta è sapere che, anche nel nuovo mondo digitale, contare su manager ispirati, sensibili e onestamente partecipativi all’interno dei team risulta essere la miglior cura preventiva. Ci sono esempi da seguire e ci auguriamo che i giovani di oggi acquisiscano le migliori competenze per poter, un domani, guidare e difendere le strutture a loro affidate.

Vivere in un mondo fortemente competitivo è oggi necessario, così come è e sarà fondamentale avvalersi di persone capaci di aiutare e motivare in modo vero e unico.

Si ringraziano Mario Franzino e Business People per la gentile concessione alla ricondivisione del pezzo (link all’articolo).

Per leggere la puntata precedente “Difendiamoci dalla superficialità“, clicca qui.

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