È interessante approfondire alcuni aspetti relativi all’ultima Coppa del mondo di sci alpino conclusasi nel marzo scorso. Cominciamo col dire che un grande applauso va fatto a tutti i nostri atleti, nessuno escluso. Onesto e meritocratico, però, è sottolineare il magnifico esempio consegnatoci dalle ragazze della squadra azzurra, che hanno regalato forti emozioni e risultati di indubbio valore. Questi accadimenti non fanno altro che evidenziare come il mondo femminile sia sempre più al vertice della piramide del successo. Si sa come la volontà, la determinazione, il coraggio e la passione possano garantire performance eccezionali. Il risultato è frutto poi di un percorso personale dove la tecnica ha valenza importante, ma non si esaurisce tutto qui. Fosse solo quella a determinare la scala assoluta dei valori!
Sofia Goggia, per esempio, vincitrice della Coppa del mondo di Discesa libera per il secondo anno consecutivo e medaglia d’argento alle Olimpiadi svoltesi quest’anno in Cina, ha lottato in stagione in modo unico contro un avversario mai domato: gli infortuni di ogni genere provocati da cadute in gara. La pista, la qualità della neve, le avversarie non facevano parte dei temi prioritari di discussione. Era concentrata unicamente sul necessario percorso di riabilitazione che avrebbe garantito, una volta portato a termine con successo, la possibilità di raggiungere il grande traguardo. Ha gareggiato conquistando i suoi obiettivi contro un destino che la voleva escludere.
Lo sport è in grado da sempre di costruire esempi utili che possono essere considerati in molti altri campi. È oltremodo stimolante conoscere il percorso degli individui, la strada intrapresa per raggiungere “l’eccellenza”. Considerare ed esaminare esclusivamente il risultato del momento non è utile al fine di una corretta valutazione. Quello che conta e rende l’insieme completo e unico è la continuità del risultato. Per costruirla ci vuole tempo e capacità di affrontare situazioni complesse dimostrando di saper interpretare correttamente i contesti che si presentano. Ma Sofia Goggia non è stata la sola a evidenziare capacità formidabili. Federica Brignone, dopo aver conquistato la scorsa stagione la Coppa del mondo in Super gigante, quest’anno, prima italiana nella storia, ha ottenuto due medaglie alle Olimpiadi. E poi Marta Bassino e poi… è il risultato di un grande entusiasmo di squadra, un conseguente sviluppo della leadership di gruppo e molto altro necessario per eccellere in tal modo.
Queste ragazze vanno ringraziate, e non solo per quanto raggiunto. Hanno dimostrato come si possa realizzare un proprio “sogno” attraverso la gestione di un percorso articolato. Sono esempi importanti per il profondo lavoro fatto, per come insieme hanno costruito un progetto unico. Vanno poi senza alcun dubbio citati i loro preparatori, gli allenatori, tutto il gruppo che ha saputo capire, costruire e gestire questi talenti. Un ottimo lavoro svolto da manager preparati e capaci. Nulla mai si realizza per caso! Anche questa volta è stato così e la speranza è quella che casi di particolare professionalità come questi vengano sempre più evidenziati e promossi. Ne sentiamo tutti la necessità.
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Si ringraziano Mario Franzino e Business People per la gentile concessione alla ricondivisione del pezzo (link all’articolo).
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