Peroni
Peroni

La storia di Peroni inizia nel 1946, quando Francesco Peroni inaugura a Vigevano una piccola fabbrica con annessa birreria aperta al pubblico: grazie a un permesso che gli permette di posticipare l’orario di chiusura di mezz’ora rispetto alle osterie, Francesco assicura subito il successo del suo locale.

Qualche anno più tardi, Giovanni Peroni, figlio di Francesco, decide di cedere la storica fabbrica di Vigevano e di trasferire la produzione a Roma. La sua prima mossa è quella di separare vendita e produzione: il negozio rimane in via dei Due Macelli, mentre la fabbricazione si sposta a borgo Santo Spirito. Due anni dopo il marchio si fregia dello stemma Reale.

Nel 1896, il giovane Cesare Peroni, figlio di Giovanni, si reca in Germania per apprendere il metodo a bassa fermentazione che eleva notevolmente la qualità della birra. Per attuare concretamente il piano, la ditta Peroni si fonde con la maggiore fabbrica di ghiaccio capitolina. All’inaugurazione delle due società riunite partecipa persino il Re Vittorio Emanuele III.

Negli anni a seguire l’azienda continua a espandersi in tutto il territorio italiano, nonostante le due guerre mondiali. Il successo dei suoi prodotti ha garantito a Peroni una grande notorietà, tanto da essere diventata uno dei marchi di birra più riconosciuti. A partire dal 2016, Peroni appartiene al Gruppo giapponese Asahi Breweries.

Per quanto riguarda il logo del brand, sulla carta intestata del 1901 apparve una composizione di medaglie e riconoscimenti in cui era presente il primo marchio: una stella a sei punte con un boccale al centro e la scritta “Peroni Roma”. La stella a sei punte era utilizzata come simbolo alchemico in quanto la fabbricazione della birra all’epoca aveva un qualcosa di magico.

Nel 1906 questo logo venne isolato dal contesto e successivamente venne aggiunto uno stemma araldico con un’aquila, il tutto inserito in un cerchio bianco e azzurro. Negli anni Trenta il marchio si arricchì di una spessa cornice in cui si poteva leggere la scritta “Birra Peroni Roma” e al suo interno vi era lo scudo con l’aquila. In assenza di regole grafiche vincolanti, coesistevano in quegli anni una serie di loghi o firme presenti su targhe smaltate: su alcune compariva la corona, per simboleggiare la fornitura alla Casa Reale dei Savoia.

Nel dopoguerra, il logo fu modificato e venne creato il famoso tappo rosso e oro, divenuto il simbolo più riconoscibile dell’azienda. Negli anni Sessanta, il marchio venne rinnovato: il logo risultava formato da un quadrato con bordi arrotondati di colore rosso e oro, nel quale vi era un esagono bianco con la scritta “Birra Peroni” e una corona d’alloro avente la data di fondazione del brand.

Nel 1985 il marchio subì un ulteriore restyling, che gli fece acquisire la forma che è arrivata sino ad oggi: il logo era formato da un “biscotto” stilizzato ed allungato, avente caratteri con font bastone.

Nel 2013 il marchio ha subito piccoli interventi di restyling: al di sopra del logotipo appaiono oggi anche la firma del fondatore e una sua illustrazione.


Si ringrazia Giorgia Bresciani, studentessa della Facoltà di Scienze Linguistiche dell'Università Cattolica di Milano, per aver collaborato alla ricerca delle informazioni e alla composizione di questa LOGO TALE.

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