Corporate Social Responsibility 2.0: il caso Apple
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Corporate Social Responsibility 2.0: il caso Apple
31/03/2017

Alessandra Cucchiaro, Network di Brandforum.it
Sotto la guida di Tim Cook, il colosso californiano unisce la sua tecnologia a varie iniziative di CSR, sviluppando alcuni progetti che lo portano a diventare un’azienda sempre più “slow”.

La CSR si sposa con le tecnologie 2.0 nell’era della globalizzazione


La Corporate Social Responsibility è un concetto innovativo e in costante sviluppo. Negli ultimi anni ha acquistato particolare importanza tra le grandi aziende multinazionali, che hanno cominciato ad avvicinarsi sempre di più al concetto del “buon cittadino”.

 

Sotto questa prospettiva, l’azienda è vista come un soggetto economico che aiuta a migliorare la qualità della vita della società in cui è immersa, sottoponendosi a nuovi criteri di giudizio da parte del pubblico. Il confine tra quello che viene considerato profit, no-profit e pubblico è sempre più effimero. Sempre più aziende private mostrano interesse verso ambiti sociali, anche perché spesso questi rappresentano notevoli opportunità di business.

 


Un aspetto particolarmente interessante della CSR nell’era della globalizzazione è il suo incontro con il web 2.0 e le nuove tecnologie, che hanno rivoluzionato il modo in cui essa viene comunicata al pubblico.  In che modo? In un contesto di “knowledge sharing”, da un lato i consumatori hanno a disposizione molti più mezzi per cercare informazioni riguardanti un’azienda, dall’altro le imprese utilizzano strumenti tecnologici per comunicare le loro strategie di CSR 2.0 al pubblico (il sito corporate, il blog aziendale, le App e i social networks).

 


L’approccio di Apple alla CSR 2.0: la collaborazione con il WWF e il progetto “Apps for Earth”
Tra le grandi aziende che negli ultimi anni si sono via via avvicinate al mondo della CSR 2.0 troviamo Apple, colosso internazionale nel settore informatico e tecnologico. Il brand, infatti, non si è concentrato solo sui profitti e sullo sviluppo di nuovi prodotti, ma anche sullo sviluppo di numerosi progetti a sfondo filantropico. L’azienda californiana si sta dimostrando sempre più devota alla società e all’ambiente che la circondano, soprattutto da quando è cominciata la leadership di Tim Cook nel 2011.

 

Tra gli ambiti in cui l’azienda sta dimostrando sempre più interesse troviamo:
– l’ambiente: Apple sta promuovendo numerosi progetti per ridurre l’impatto ambientale causato dalla produzione dei suoi prodotti;
– la salute dei dipendenti: sia quelli che lavorano direttamente per Apple, sia soprattutto quelli che lavorano nelle fabbriche asiatiche scelte dall’azienda come fornitori;
– la salute del consumatori, eliminando la presenza di materiali tossici all’interno dei prodotti e prendendosi cura della loro salute tramite il progetto “Health”.                                                                                                                                                             

 

 

Tra questi ambiti, l’ambiente è probabilmente quello in cui l’azienda si dimostra essere più impegnata. Grazie a diverse collaborazioni con il WWF, infatti, Apple dimostra già da qualche anno il suo impegno concreto per proteggere l’ambiente e per trasformarsi quindi in una azienda sempre più “green”.

 

Nel 2015, è stato siglato un accordo tra Apple e il WWF a favore della protezione delle foreste in Cina: i progetto, di durata quinquennale, prevede la gestione responsabile di un milione di acri di foreste cinesi, in modo da poter permettere a Apple di produrre carta e altri materiali necessari al packaging dei prodotti con risorse ecologicamente sostenibili.

 


Possiamo quindi affermare che l’inizio della leadership di Tim Cook sia stato il punto di partenza per i grandi cambiamenti a cui Apple sta andando incontro in ambito CSR? Diciamo che i presupposti ci sono e tendono a concretizzarsi sempre di più. A riprova di questo, un altro progetto che Apple ha sviluppato a favore dell’ambiente è “Apps for Earth”, iniziativa lanciata nell’aprile del 2016 sempre in accordo con il WWF.

 

Il progetto è stato sviluppato in occasione della “Giornata mondiale della Terra” del 2016 e ha avuto una durata di due settimane. Durante questo periodo, chiunque possedesse un device Apple ha avuto la possibilità di prendere parte all’iniziativa sfruttando al massimo le potenzialità del suo device. Per l’occasione sono state infatti ridisegnate 27 App grazie all’aiuto di 24 programmatori. Gli utenti hanno potuto fare le loro donazioni al WWF comprando le App incluse nella categoria “Combat Climate Change” oppure attraverso acquisti In-App. Alcune tra le più celebri App che hanno preso parte al progetto sono state ad esempio “Angry Birds 2”, “Candy Crush Soda Saga” e ”Cooking Dash”.  I risultati del progetto, annunciati qualche mese dopo alla “Apple Worldwide Developers Conference”, hanno dimostrato che la campagna “Apps for Earth” ha riscosso un successo estremamente positivo tra il pubblico, riuscendo a raccogliere e a donare al WWF più di 8 milioni di dollari.

 

Questo dimostra come il progetto sia riuscito a risvegliare negli utenti l’interesse per la conservazione dell’ambiente e più in generale per il lavoro svolto dal WWF. “Apps for Earth” ha infatti dato agli utenti la possibilità di fare le loro donazioni in modo attivo, ma soprattutto divertente e diverso dal solito, sfruttando gli strumenti del web 2.0 e i contenuti creati ad hoc nelle loro App preferite.

 


I risultati del progetto e le attività previste per il 2017
I risultati positivi che questo progetto ha raggiunto ci aiutano a mettere in luce i vantaggi che gli strumenti tipici del web 2.0 apportano alle iniziative di CSR. Notevole importanza è riservata alle App, considerate il simbolo della nuova generazione di cellulari: gli smartphone. Sono facili da usare, intuitive, veloci e sono uno strumento tecnologico che tutti noi usiamo quotidianamente o quasi.  

 


Nel caso di Apple, il consumatore si sente coinvolto e riconosce nella tecnologia offerta lo strumento che gli permette di partecipare in prima persona ad iniziative a sfondo filantropico, e di avere quindi la consapevolezza di aver fatto “qualcosa di buono”. Anche i social network come Facebook e Twitter, su cui la campagna è stata promossa grazie alla diffusione di post e tweet, sono uno strumento estremamente veloce e caratterizzato dall’immediatezza con cui viene diffuso un messaggio e dalla grande copertura di pubblico che esso riesce a raggiungere, requisito fondamentale per un progetto della durata di appena due settimane. “Apps for Earth” non è certo l’unico progetto che Apple ha sviluppato in ambito CSR.

 

Per il 2017, infatti, è prevista la fine dei lavori e quindi l’apertura della nuova sede dell’azienda chiamata “Apple Campus 2”, situata sempre a Cupertino. L’edificio sarà alimentato da energia 100% rinnovabile ed è stato presentato da Tim Cook come “l’edificio più verde sulla terra”.  Tra i progetti in corso d’opera troviamo anche “Apple Energy”, la consociata a cui Apple ha dato vita con l’obiettivo di rivendere in America l’energia prodotta in eccesso dai pannelli solari che essa possiede in California e Nevada. Una volta ottenute tutte le autorizzazioni necessarie per vendere questa energia ai privati, Apple sarà uno dei maggiori investitori nel campo energetico al di fuori delle società che lavorano in questo particolare settore. 

 

   
Riflessioni conclusive
Concludendo, possiamo individuare tre vantaggi principali che la comunicazione di progetti di CSR 2.0 porta alle aziende quali: un minor distaccamento gerarchico tra azienda e consumatore; la formazione di grandi pubblici collegati tra loro da interessi comuni e un forte attivismo online da parte dei consumatori. 

 

Facendo una riflessione finale sull’approccio 2.0 di Apple nei confronti della CSR, possiamo quindi dire che il gigante della tecnologia californiano sembra aver trovato la direzione giusta per avvicinarsi sempre di più a quella che può essere definitiva una “Slow Factory”, un’azienda che presta molta attenzione alle persone con cui interagisce e all’ambiente intorno a sè, ma che sa perfettamente come far combaciare questi aspetti più “Slow”, con quelli più “Fast”, tipici di un colosso nel campo della tecnologia.

 

Alessandra Cucchiaro: neolaureata in Scienze Linguistiche e Letterature Straniere presso l’Università Cattolica di Milano, curriculum Esperto Linguistico d’Impresa.
 

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