Quarta edizione di Slow Brand Festival 2018: il racconto – I parte
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Quarta edizione di Slow Brand Festival 2018: il racconto – I parte
07/06/2018

Francesca Marzari, Rossella Monterisi – Network di Brandforum.it
Si è conclusa la quarta edizione di Slow Brand Festival, ecco uno storytelling delle principali tematiche #slow affrontate durante l’evento.

Nella suggestiva cornice di villa “La Cordata”, un angolo slow nel cuore pulsante di Milano, lo scorso 29 maggio ha avuto luogo la quarta edizione dello Slow Brand Festival (#SBF2018), l’evento annuale che riunisce grandi nomi e PMI del panorama aziendale e culturale italiano, per parlare di un tema ormai centrale nella società contemporanea ovvero il vivere secondo una #Slowattitude, intesa non solo nell’ottica del “rallentare”.

 

Durante l’evento, ideato nel 2015 dal Direttore di Brandforum – Patrizia Musso – in collaborazione con l’Associazione “L’Arte di vivere con lentezza” di Bruno Contigiani e con il supporto del main sponsor tecnico – l’agenzia di comunicazione “Hole in One”, si è potuto dialogare – anche in modalità multisensoriale – sul tema della #lentezza come necessario stile di vita che oggigiorno non interessa più solo il consumatore, ma si impone come nuova frontiera strategica anche dell’organizzazione aziendale, essendo di fatto sempre più presente nelle pratiche e nelle decisioni delle imprese, siano esse multinazionali o PMI, rivolte anche ai dipendenti.

 

 

Lentezza e società attuale

Quanto pesa la dimensione slow nelle scelte e nelle strategie imprenditoriali? Quali valori stanno cambiando non solo il telling ma anche il doing enterprise, determinando così un più profondo incontro valoriale tra impresa e consumatore?” Questo il fulcro dell’incontro, a cui a vario titolo hanno risposto diversi ospiti. La riflessione si è aperta con Bruno Contigiani, che esordisce con “non affrettatevi nel rallentare”.

 

(Ph. Giulia Giaccon) – Bruno Contigiani, Fondatore dell’associazione L’Arte del Vivere con Lentezza, apre ufficialmente la IV edizione di Slow Brand Festival 2018

 

La lentezza non deve essere percepita come debolezza, pigrizia o disattenzione ma come il valore che consente di abbandonare il senso di inadeguatezza individuale – spesso riversato sui social network come sfogo personale – a favore di un recupero più concreto della propria individualità e socialità, verso il recupero di una libertà di essere “lenti”. Al proposito Contigiani sottolinea: “non sono un influencer e non voglio essere influenzato; non sono social ma voglio essere sociale. Si fa fatica a rallentare, ma si deve arrivare a non avere paura di rallentare quando se ne sente il bisogno, senza avere fretta. Come ogni forma di cambiamento, anche il rallentare ha i suoi tempi”.

 

Un’apparente contraddizione che viene ripresa da Maria Luisa Bionda, Qualitative chief @ 2B Research: pare essere impossibile, sia per le aziende sia per i consumatori, essere #slow oggi; la velocità è stimolante, dona energia, serve e sempre servirà a progredire, ad innovare, ad ampliare il raggio e la portata delle nuove scoperte e dei saperi (da trasferire velocemente). Tuttavia, i nuovi trend culturali in atto – es. lo yoga, la mindfulness, l’escaping o il ritorno alla materialità e all’artigianalità (si pensi all’esplosione dei tutorial) – dimostrano come ci si stia avviando verso una fuga dalla velocità: tutti abbiano bisogno di lentezza e cioè di attenzione, cura, approfondimento di sé. “Siamo noi che in quanto individui cerchiamo elementi di lentezza che ci servono per ancorarci alla realtà. Il consumatore ha fretta durante il suo atto di consumo, ad esempio mentre fa la spesa al supermercato, ma poi aspira a creare piatti che hanno bisogno di ore per essere cucinati. Nasce poi una forte differenza tra il guardare versus l’osservare, si pensi ad esempio nel settore del turismo quanto questi due approcci siano molto differenti fra loro”.

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(Ph. Giulia Giaccon) – Maria Luisa Bionda (2B Research) con Patrizia Musso (Direttrice di Brandforum)

 

Oggi le aziende scontano la grande difficoltà di riuscire a capire quanto i valori di lentezza, rispetto, ascolto, autenticità e prossimità, inseriti nelle proprie pratiche aziendali, possano trasformarsi in un vero e proprio return on equity. “Dato che non si può instillare la lentezza in un prodotto o processo, tocca al messaggio comunicarla. È la forma, il racconto, il touchpoint, il modo con cui cerchiamo la relazione con il consumatore che dovrebbe sviluppare il concetto di lentezza. Per questo avvieremo con Brandforum un’indagine ad hoc alla ricerca dei canali e codici comunicativi più efficaci per dare forma alla lentezza”.

 

Turismo e territorio tra slow e digital

Con il primo Panel di SBF018 dedicato al legame tra “Brand, turismo e territorio” si entra nel vivo del confronto, con l’intervento di Mariangela Polesana, docente alla IULM University, che apre il dibattito sulle “nuove dinamiche slow di comunicazione turistica” attraverso la lettura del #turismoslow, un fenomeno particolarmente in voga negli ultimi tempi.

Si parla di “mappatura interiore delle proprie emozioni, valori, priorità” ovvero quella pratica che nasce dalla selezione e dalla ricerca estetica, quasi professionale, dei feed che parlano degli users e del loro modo di comunicare i valori, le emozioni alla base del loro senso di lentezza, autenticità, sospensione del tempo. “La narrazione dei contenuti attrae valori ed emozioni che diventano il punto di forza del turismo digitale che deve avere bene in mente quale è il suo destinatario esattamente nel momento in cui comunica e realizza una sua offerta. Ciascuno di noi ha in sé diverse identità da viaggiatore, a seconda dei momenti, delle occasioni (si può essere attratti a volte dalla gastronomia, a volte dalla cultura e dall’arte, altre dallo svago..) Abbiamo tutti molteplici interessi che fanno parte della nostra identità. Si tratta di uno snodo sfidante per le aziende protagoniste del mercato del turismo contemporaneo.” In questo scenario cambiano quindi le dinamiche interne al settore dei viaggi organizzati e dei Tour Operator, un tema che è stato riletto da Andrea Gilardi, General Director of Condor Tour Operator.

 

(Ph. Brandforum.it) – Elisabeth Ones – Visit Norway, Maria Teresa Forti – Hole in One, Maria Angela Polesana – IULM, Andrea Gilardi – Condor Tour Operator @ Slow Brand Festival 2018

 

Oltre a porre l’accento sulla forte riduzione subita dal mercato del turismo italiano negli ultimi sette/otto anni (da un valore di sette miliardi di euro si è passati, di fatto, a circa 3,5 miliardi), Gilardi ha evidenziato la parallela evoluzione del consumatore che ha cominciato a sostituire le vacanze low-cost e tailor-made al “tutto-e-subito-quando-lo-decido- io” dei tour-operators di un decennio fa.  “Il turismo low-cost è il nuovo modo di viaggiare che consente di acquisire maggiore indipendenza, di selezionare di più sulla base delle proprie esigenze e desideri.

 

È la valorizzazione del tempo libero la vera sfida che si impone agli addetti del settore più che il prezzo del pacchetto perché oggi, il consumatore, ormai fast nella vita ordinaria, ricerca la massima #slowliness durante la vacanza dei suoi sogni. Condor risponde a questa esigenza, integrando creatività visual alla professionalità e capacità di ascolto del consumatore, mirando alla disponibilità della vacanza per tutti i tipi di clienti e le loro effettive possibilità economiche, legandosi al claim “con noi puoi”.

 

 

Pensare ad un’offerta turistica ideata per diversi target è alla base della campagna illustrata da Elizabeth Ones, Direttore dell’ufficio norvegese per il turismo – Visit Norway.
Si tratta di “Sheep with a view”, giocata sull’idea di libertà e creatività raccontata attraverso dei testimonial insoliti: 4 pecore, ognuna delle quali coglie i possibili lati dell’identità del territorio norvegese. Grazie a una telecamera fissata su ciascuna pecora, viene realizzato un video che introduce un percorso turistico diverso, in cui la dimensione slow diventa la priorità comunicativa: la ricongiunzione con la natura, e con le attività tipiche della località, come lo spettacolo delle aurore boreali.

 

 

Sull’attenzione nei confronti del territorio e il suo legame con la lentezza si sono concentrati anche Matteo Montebelli (Responsabile Analisi e Pubblicazioni del Centro Studi Touring Club Italiano) e Davide Cionfrini (Communication manager dell’Unione Industriali della Provincia di Varese) moderati da Silvia Giovannini, giornalista e responsabile social media Unione Industriali, che ha sin da subito coinvolto gli ospiti con una domanda provocatoria: “per essere un’azienda smart oggi è davvero necessario essere anche slow?”.

 

(Ph. Giulia Giaccon) – Matteo Montebelli – Touring Club Italiano, Silvia Giovannini – Unione Industriali Varese, Davide Cionfrini – Unione Industriali Varese  @ Slow Brand Festival 2018

 

Matteo Montebelli dichiara subito che, proprio la lentezza è nell’anima originaria dei fondatori del Touring Club: dall’avere la ruota di una bicicletta – mezzo emblema della lentezza e dell’#enjoyinglife – come logo al suo effettivo impegno verso il viaggiatore il quale, oltre a vestire i panni del turista durante la sua vacanza, vuole viaggiare e dunque conoscere, approfondire i territori.
Il mio obiettivo è far conoscere l’Italia e conoscere richiede maggiore impegno nell’apprendimento. È necessario non solo guardare le cose, ma imparare ad osservarle. Osservare richiede tempo e parlare a dei viaggiatori in particolare non significa voler essere snob per differenziarsi dagli altri; al contrario significa proporre un’offerta che sappia parlare ad un target che abbia già interiorizzato dentro di sé, nella propria vita, il valore della lentezza.”

 

 

Davide Cionfrini, invece, si sofferma sulla conciliazione del mondo fast dell’imprenditoria varesina con quello #slow tipico del magazine “Varese Focus” di cui si occupa, dove viene raccontato il rapporto dell’industria col territorio. Se nella prima parte della vita del magazine si parlava esclusivamente di argomenti economici, industriali e politici, da qualche anno lo snodo principale si è spostato sul territorio che circonda proprio il mondo delle industrie 4.0 di Varese, così da far conoscere anche ai turisti ma anche ai giovani (futuri lavoratori) le bellezze di questa particolare zona del Nord-Italia.

 

 

Da queste prime riflessioni emerge la necessità, attraverso la comunicazione, di non smettere di veicolare il valore della lentezza non solo come filosofia imprenditoriale, ma soprattutto come vero e proprio elemento di posizionamento. Un valore aggiunto, quello del tempo, capace di diffondere innanzitutto il senso di correttezza, coerenza e responsabilità verso quello che si fa, affinché l’impresa non rivesta solo un ruolo sociale ma agisca da attore sociale cioè nell’interesse generale del territorio.

 

 

Il ruolo del tempo nella quotidianità delle nuove generazioni è un tema decisamente attuale, che viene ulteriormente indagato in questa edizione di #SBF018 grazie all’intervento di Cristina Pasqualini, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, in rappresentanza dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo per parlarci della ricerca appena pubblicata che ha tra i temi di indagine anche: “Giovani: valori e benessere”. Come racconta la Docente, “I giovani sono una generazione lenta e veloce allo stesso tempo”: vanno veloci sui social network, li abitano e in essi esprimono il loro sentirsi bene, anche se per certi versi li considerano ambienti poco affidabili e instabili. L’uso che ne fanno oggi è prevalentemente ludico, in quanto manca quell’aspetto dell’impegno che è un uso possibile della rete. “I giovani sono cresciuti nel paradigma della mobilità, sono una generazione low-cost che ama viaggiare. È comunque una generazione felice e ottimista”. I Millennials sono anche la generazione dell’innovazione, orientati al cambiamento, al collettivo, all’universalismo e alla benevolenza, tutti valori che portano ad un benessere olistico nella persona.

 

(Ph. Giulia Giaccon) – Cristina Pasqualini – Istituto Toniolo, Università Cattolica @ Slow Brand Festival 2018

 

Quanta #attitudineSLOW hanno allora i giovani e cosa significa per loro vivere in modo #slow? Per riprendere il sottotitolo dell’evento “Dal telling al doing” Brandforum con la colaborazione della facoltà di Cimo (Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse – Unicatt) ha lanciato ai primi di maggio una #challenge fotografica su Instagram, contrassegnata dall’hashtag “attitudineslow”.
Le quattro foto vincitrici della #challenge, scelte dalla Redazione di Brandforum, sono state quelle di: Anna Marzullo, Mirko Olivieri, Marco Santeusanio e Giorgia Barzago.

 

(Ph. Giulia Giaccon) – Anna Marzullo, Mirko Olivieri, Marco Santeusanio e Giorgia Barzago – vincitori del Challenge #AttitudineSlow (Cimo – Università Cattolica) @ Slow Brand Festival 2018; Daniele Giulietti, Attore e Formatore Teatrale con un intervento sul “Valore del Tempo”

 

Le foto vincitrici sono state scelte tra le migliori 10 presentate (qui di seguito le finaliste), in base alla coerenza tra foto e caption, riferimento alla dimensione slow, utilizzo corretto della grammatica di Instagram.

 

Il racconto continua nella II parte… Clicca qui

 

Album ad hoc su Pinterest con gli scatti di #SBF018 (Ph. Giulia Giaccon): https://it.pinterest.com/brandforum/slow-brand-festival-2018-sbf018/

 

Francesca Marzari
Laureata triennale in Linguaggi dei Media (indirizzo pubblicità) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una tesi in sociologia dei consumi: “Il marketing esperienziale: Starbucks come luogo sociale di consumo”. Studentessa del corso di laurea magistrale “Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse – Organizzazione degli eventi culturali ed espositivi” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Appassionata di fotografia, social network e viaggi.
Email: fra.marzari@hotmail.it
LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/francesca-marzari-/

 

Rossella Monterisi
Laureata triennale in Economia e Gestione aziendale all’Università Cattolica di Milano con una tesi in diritto costituzionale e pubblico dell’economia: “Crisi delle finanze o crisi dei diritti? Misure europee anti-crisi ed effetti sui diritti sociali.” Attualmente studentessa di marketing management nel corso di laurea specialistica “Comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse” dell’Università Cattolica di Milano. Ama Frida Kahlo, il cinema d’autore, i caffè parigini.
E-mail: rossellamonterisi@live.it; monterisirossella@libero.it
LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/rossella-monterisi-2a491a120/
 

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