Alessandra Olietti, Redattore Senior di Brandforum.it
Una panoramica sulle principali tendenze che si stanno affermando in ambito turistico: slow, social, realtà virtuale, chatbot, condotel e tanto altro…
Il 2019 è iniziato da poco e all'orizzonte si stanno già delineando quelli che saranno i principali trend che andranno a caratterizzare il settore turistico nel prossimo futuro.
Primo aspetto da considerare è che questo sarà l’anno del turismo lento.
Il Ministero pei Beni e le Attività Culturali definisce infatti annualmente una chiave di lettura come frutto dello sviluppo del settore: il 2016 è stato l'anno nazionale dei cammini, il 2017 l'anno nazionale dei borghi e il 2018 l'anno del cibo italiano.
Perché proprio la lentezza? E’ innegabile che oggi il famoso #slow – termine usato e, ahimè, spesso anche abusato – sia diventato una moda, insinuandosi ormai in tutti i mercati. Il nostro Osservatorio, seguendo il filone di ricerca lanciato già nel 2013 dalla sua fondatrice Patrizia Musso, si è mosso per indagare quelle dinamiche lente che entrano in contatto con i brand, e le aziende, e ne definiscono gli assetti non in modo passeggero, ma in modo consapevole e virtuoso (cfr. Slow Brand. Vincere imparando a correre più lentamente)
Tecnologie digital a supporto dello #slowtravel… e non solo
Dal punto di vista turistico quando si pensa ad un viaggio slow, come emerso nel volume Turismo digitale. In viaggio tra i click, non significa solamente viaggiare in modo lento (cammini, ciclovie, escursioni a cavallo, utilizzo delle vie d’acqua), bensì saper valorizzare i territori, anche quelli turisticamente meno conosciuti, in chiave sostenibile. Saperne far emergere le peculiarità che abbracciano al tempo stesso la cultura e il rispetto per le tradizioni e per chi le vive, favorendone l’economia.
Per fare questo viene spesso in aiuto il supporto del digitale che aumenta le occasioni di contatto tra il target e le destinazioni con i loro operatori, durante tutta la customer journey, ma anche dilata la comunicazione attorno al viaggio stesso su diverse piattaforme online, dai social, alle app, alla realtà aumentata, ai blog, fino ai siti di recensioni o prenotazioni.
A proposito di #digitale e di #mobile… ecco i dati relativi al 2018, recentemente presentati dalla School of Management del Politecnico di Milano
(Infografica a cura di Brandforum.it, sui dati della School of Management – Politecnico di Milano)
Social, AR eVR, chatbot… gli strumenti per il turista digitale
Tra i trend che stanno prendendo piede nel settore emerge l’uso più frequente delle chat e di sistemi di #realtà virtuale e aumentata nella fase di pre viaggio, che consentono sia di esplorare la destinazione sia di scoprire le attività da fare in loco prima di procedere con la prenotazione. Analogamente, i #chatbot stanno diventando uno strumento centrale per gli operatori per entrare in relazione con il turista e offrirgli servizi con valore aggiunto. Questi strumenti sono utili anche in ambito B2B, nella relazione tra tour operator e agenzie.
Un nuovo concetto di esperienzialità, quindi, che vede anche le strutture adeguarsi alle novità: AccorHotels ad esempio sta eliminando il bancone della reception per permettere ai clienti di registrarsi in modo veloce e informale attraverso Whatsapp. Parole chiave sono inoltre automatizzazione e personalizzazione: ci troviamo di fronte ad algoritmi in grado di prevedere le nostre necessità, hotel automatizzati (in Cina per esempio si entra in camera attraverso il riconoscimento facciale), sensori di movimento nelle camere e materassi intelligenti che monitorano il sonno.
(Ph. Everyeye Tech)
Sempre in ambito digital, non dobbiamo dimenticarci del mondo social dove aumentano le app e gli account nel settore travel: tra questi emerge WeRoad che con oltre 170mila followers su Instagram è l’account youth travel tra i più seguiti in Europa, e punta ai Millennials sfruttando la conoscenza tra pari. Si tratta di una start up nata dall’idea di Paolo De Nadai (fondatore di ScuolaZoo) che permette alle persone di confrontarsi, condividere mood, aspirazioni di viaggio e bisogni.
Gli stessi user diventano ambassador del brand affinché si creino gruppi con un numero minimo di viaggiatori per partire, nell’ottica di vivere la destinazione a stretto contatto con la cultura locale. Il tutto viene poi raccontato sui social, dove trova cassa di risonanza.
(Ph. WeRoad)
Territorio, food, socialità: nuove bussole per i brand del turismo
Nelle previsioni per il futuro del settore, compare anche un aumento del fenomeno dell’#overtourism, ovvero l’eccesso di turisti concentrati in un solo luogo, che si pone in contrasto con la richiesta di sostenibilità da parte sia di domanda sia di offerta. Una risposta viene data da un nuovo concetto di ospitalità, riassunto nell'idea del “resort urbano” che vede la struttura alberghiera come un veicolo per riqualificare i territori, un ambiente che ibrida da un lato l'aspetto naturale e green legato all’ambiente, dall'altro la vicinanza con una località turistica rinomata, come sta facendo LHM – Lab & Hotel Management con il progetto Verve a Venezia.
(Ph. LHM – Lab & Hotel Management)
Tra i nuovi trend legati al mondo dell'hotel investment & development si affermano poi l'eco-compatibilità e le tecnologie per il risparmio energetico, così come l'aspetto legato alla socialità che si sta muovendo verso l'unione tra servizio dell'hôtellerie e la familiarità di un'abitazione privata: il #condotel che combina in una sola struttura camere ad uso hotel e appartamenti venduti a clienti terzi come privati o aziende alla ricerca di soluzioni abitative per i propri dipendenti.
(Ph. Visitsweden.com)
Da non dimenticare poi la centralità del food che vede diverse catene alberghiere ospitare chef stellati nei propri ristoranti, per completare l’esperienza attorno alla destinazione. Non a caso proprio la cucina è diventata il topic principale dell’ultima campagna di promozione della Svezia, “The Edible Country”, ispirata alla tendenza del foraging e creata con l’obiettivo di mostrare la facilità con cui si trova cibo sano e naturale nei suoi territori. A insegnare come valorizzare le delizie della natura sono stati coinvolti quattro cuochi svedesi stellati Michelin – Titti Qvarnström, Niklas Ekstedt, Jacob Holmström e Anton Bjuhr – che hanno composto un menù di 9 portare da realizzare proprio all’aria aperta.
…next step?
Nel futuro del turismo appare chiaro che si andrà ormai oltre alla tradizionale e rassicurante classificazione per stelle, applicabile sia agli hotel sia alle esperienze, perché oggi un aspetto centrale è la percezione del cliente che determina la brand reputation della destinazione e degli operatori.
Da ciò emerge una continua ed impellente necessità dei brand turistici di fare web listening per ascoltare come il target, e la rete in generale, parlano di loro: l’obiettivo è proporre sul mercato un’offerta davvero in linea con le molteplici richieste della domanda, che ben sappiamo essere mutevole e sfaccettata.