SEO su Amazon, quanto ne sappiamo davvero? Risponde AvantGrade
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SEO su Amazon, quanto ne sappiamo davvero? Risponde AvantGrade
08/03/2019

Mirko Olivieri, Junior Editor di Brandforum.it
Intervista esclusiva a Ale Agostini, fondatore di AvantGrade, per scoprire gli ultimi trend in ambito SEO.

Una delle parole più in voga tra i professionisti del marketing digitale è sicuramente SEO, ovvero Search Engine Optimization. Sul nostro portale abbiamo pubblicato un’infografica ad hoc (cfr. https://brandforum.it/papers/1597/fare-seo-nel-2019) per permettere ai nostri lettori di avvicinarsi maggiormente alla comprensione di questa pratica. Seguendo questo intento, abbiamo intervistato il fondatore di AvantGrade, Ale Agostini, al fine di comprendere quali siano le novità dettate dai principali player del settore e dare anche suggerimenti a quei brand che si stanno affacciando da poco alla pratica SEO.

 

Ecco qui di seguito l’intervista integrale.

 


Generalmente motore di ricerca è sinonimo di Google, ma, dati alla mano, il 77% degli utenti – ricerca Doxa per Find, 2018 – che intendono effettuare un acquisto online, avviano le proprie ricerche su Amazon: dunque, come rendersi più visibili all’interno di questa piattaforma in termini di SEO?


Se sei un brand manager di prodotto e non hai una strategia su Amazon hai due opzioni: attivarti immediatamente oppure è meglio che inizi a cercarti un altro lavoro! Detto questo, Amazon è un vero e proprio mondo: emergere non è facile. Sicuramente una buona strategia prevede l’ottimizzazione della visibilità organica e l’allocazione di parte del budget per campagne a pagamento. In AvantGrade da ormai diversi anni abbiano notato che i volumi di ricerca su Amazon – con intento di acquisto e transazionale – aumentano costantemente, un dato che non può più essere ignorato dalle aziende. Ad esempio, per alcune tipologie di prodotti di largo consumo, specialmente se voluminosi oppure a distribuzione limitata, la ricerca di brand transazionale su Amazon è nettamente superiore a quella su Google, con rapporti che in alcuni casi sono 6:1. Pertanto, il nostro primo consiglio alle aziende è di sviluppare una strategia di search marketing vincente che includa un’attività SEO sia su Google (in quanto motore di ricerca informativo) sia su Amazon (in quanto primariamente motore di ricerca d’acquisto). Fare SEO su Amazon è un’attività molto recente e piuttosto complessa in quanto richiede la piena comprensione della piattaforma stessa e di a9, l’ormai celebre algoritmo che decide le posizioni su Amazon. Risulta dunque strategico affidarsi a professionisti competenti in grado di indirizzare ma anche di supportare internamente l’azienda.

 

 

A livello macro, come conquistare l’attenzione dei nostri potenziali clienti utilizzando gli strumenti SEO?


Il SEO è la leva di marketing che conquista in modo più rispettoso l’attenzione dei consumatori. Di fatto con il posizionamento sui motori di ricerca, mi faccio trovare e attiro l’attenzione solo quando l’intento e il contesto sono appropriati. Nessuna forma di pubblicità a pagamento è rispettosa della privacy della clientela come il SEO organico, in quanto oggi gli strumenti di web analytics applicati agli smartphone permettono un'osservazione del comportamento utente a 360 gradi. Presto vedremo nuovi scandali Cambridge analitica, è solo questione di tempo. La domanda da cui partire sempre è: cosa cercano i miei clienti? Occorre intercettare le loro esigenze e offrire contenuti che rispondano in modo esaustivo alle interrogazioni degli utenti. Ma attenzione: chi valuta le pagine del sito è l’algoritmo del motore di ricerca. Io dico sempre una cosa: “Seo = pensa come Google”.

 

(Ph. Ale Agostini)

 

 

Qual è l’errore tecnico più frequente per gli aspiranti posizionatori di siti/prodotti e come evitarlo?


Durante uno dei miei corsi SEO, un partecipante mi chiese: “Perché il corso SEO lo tiene lei, Ale Agostini, e non lo tiene Google stesso?” Con i suoi prodotti pubblicitari che sviluppano oltre 100 miliardi di fatturato, Google non ha nessun interesse a spiegare in modo approfondito la sua ricetta segreta, ovvero l’algoritmo. Uno degli errori strategici più frequenti lato SEO è fare un restyling o cambio dominio senza informare propriamente Google del cambio degli indirizzi della pagina stessa. In questo modo Google perde traccia dei nuovi indirizzi delle pagine del sito e quindi si può registrare un crollo del ranking. Questo è un tipico errore di chi conosce molto bene il brand marketing, ma ha deboli basi di SEO. Una inopportuna gestione della migrazione SEO può comportare una perdita di traffico organico fino all’80% nel primo mese. Un altro frequente errore strategico dell’uomo di marketing, “poco digitale”, è affidare la gestione SEO alla stessa web agency che gli ha fatto il sito. Non sempre le web agency sanno fare bene il SEO, come le agenzie SEO non è detto sappiano fare dei bei siti! Credo che le competenze tecniche siano fondamentali per affermarsi sul mercato come dei professionisti della disciplina.

 


Se fossi un brand emergente, che suggerimento Vi sentireste di darmi per un buon posizionamento SEO?


Il primo suggerimento che darei ad un brand emergente è investire sulla SEO delle immagini e sulla Voice search: si tratta nel primo caso di migliorare ranking e visibilità delle immagini, nel secondo di uscire come risposta vocale ad una domanda vocale fatta su Google. Sono 2 frontiere nuove e inesplorate per ora. Il nostro team sta lavorando su questi cantieri ormai da due anni e continuiamo a scoprire delle enormi potenzialità ancora inesplorate dalla maggior parte dei siti web.

 

Ale Agostini, Imprenditore e partner di AvantGrade, prima agenzia di digital marketing che integra l’intelligenza artificiale ai servizi di Search e Web Analytics. Scrive per Hoepli, formatore di digital marketing alla business school del Il Sole 24 ore, Booking Academy, Mailup, Business international, Ninja Marketing, Pambianco Academy. Relatore in diversi eventi internazionali di tecnologia tra cui TEDx. Forma più di 1.000 persone ogni anno. Prima dell’attuale attività, ha fondato Bruce Clay Europe (società americana leader nel SEO dal 1996) e gestito il marketing internazionale di aziende di largo consumo quali Ferrero International e Campari (dove ha lanciato la pubblicità del Gorilla Crodino).

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