Comunicazione d’impresa e brand management: il caso di Scuola Zoo
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Comunicazione d’impresa e brand management: il caso di Scuola Zoo
24/10/2019

GIOVANI

Mirko Olivieri, Junior Editor di Brandforum.it

Quali dinamiche comunicative scendono in campo quando si tratta di coinvolgere la Generazione Z? Intervista a Francesco Marinelli, Editor in Chief di Scuola Zoo

I paradigmi del marketing tradizionale e della comunicazione d’impresa sono radicalmente cambiati grazie al web. Gli utenti della Rete, infatti, chiedono un dialogo sempre più diretto e autentico con le aziende attraverso diversi touchpoint come, per esempio, i social media.

 

Le imprese, di conseguenza, hanno dovuto ripensare il modo di posizionarsi sul mercato di riferimento e di interagire con il proprio target: una riorganizzazione degli strumenti comunicativi è stata necessaria per far fronte a queste nuove sfide. In un contesto così dinamico e competitivo, le imprese devono ricorrere a strategie di brand management e di brand positioning il più distintive possibile.

 

Per fare chiarezza su queste tematiche, abbiamo intervistato Francesco Marinelli, giornalista professionista ed Editor in Chief di Scuola Zoo, il media brand della Generazione Z, che si rivolge e coinvolge complessivamente una community di oltre 4 milioni di ragazzi fra i 15 e i 25 anni.

 

 

  1. Il digitale ha ormai cambiato il modo in cui si fa comunicazione d'impresa: tra strategie social, trend hunting, vantaggi e criticità, come ha risposto ScuolaZoo a queste sfide?

 

ScuolaZoo vive in mezzo alle nuove generazioni. Il nostro target (15-25) è un’evoluzione continua, e tra i nostri compiti c’è quello di dare voce alle loro storie e quello di cercare di intuire e anticipare alcuni trend. Essere al passo con le nuove generazioni significa avere con loro un rapporto sincero e di scambio continuo: è così che nascono i nostri contenuti. Nascono dal dialogo con la nostra audience, non sono mai calati dall’alto. Questo significa avere sempre un bilanciamento: da una parte avere una visione chiara, che si traduce in strategie di contenuto e strategie social, dall’altra evitare di imporre contenuti e creare gabbie. I vantaggi e le criticità sono tutte qui dentro, nel mantenere cioè un linguaggio e un taglio che siano identificativi, senza perdere mai la capacità di ascolto.

 

  1. Definire un obiettivo strategico di lungo periodo è ormai fondamentale per ogni azienda, così come essere pro-attivi e cercare di anticipare i cambiamenti può risultare differenziante. Come intende posizionarsi ScuolaZoo in futuro?

 

ScuolaZoo vuole essere il media brand di riferimento per le nuove generazioni. E lo vuole fare attraverso un piano di diversificazione dei propri contenuti. Essere il punto di riferimento per le nuove generazioni significa avere più pubblici: queste persone non sono isolate. Intorno a loro gravitano altri pubblici interessati: quello dei professori, dei genitori, delle istituzioni, delle associazioni, delle aziende. Il nostro posizionamento è chiaro: vogliamo essere un interlocutore per tutti questi pubblici, fare dei progetti editoriali insieme a loro, avendo sempre chiara la nostra missione, che è quella di mettere al centro le nuove generazioni.

 

  1. Quali sono le considerazioni da fare in fase di costruzione di un piano di comunicazione aziendale e quanto conta davvero oggi il branded content?

 

Noi abbiamo un’anima doppia: siamo allo stesso tempo generalisti (seguendo l’attualità di quello che succede nella vita dei ragazzi e delle ragazze) e verticali su alcuni macro temi. Al flusso più largo si sovrappone quindi un flusso parallelo fatto di interessi. Essere il media brand di riferimento delle nuove generazioni non significa coprire soltanto l’ambito della scuola e dell’università. La vita di queste persone è fatta anche di passioni, attività, lavoro, sogni per il proprio futuro. È su questo binario parallelo che possiamo portare valore anche alle aziende. Noi partiamo sempre dalle storie che si vogliono raccontare: e anche dietro a un prodotto o a un servizio ci può essere una storia da raccontare, qualcosa che lasci un segno a chi ci segue. Alla base di tutto ci deve essere sempre la sincerità di una storia, e le nuove generazioni (native digitali) sono abituate a passare del tempo sui contenuti, anche di quelli fatti dalle aziende. Quello che non deve mancare mai è il valore che si vuole lasciare loro attraverso le storie.

 

Un linguaggio identificativo, la capacità di ascoltare e di captare i trend del momento per favorire un dialogo trasparente e sincero sembra essere proprio la formula magica di quelle imprese che non possono più fare a meno di continuare a innovarsi per rimanere competitive e sapersi distinguere, (anche!) attraverso la comunicazione.

 

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Breve descrizione dell’intervistato:

 

Francesco Marinelli è un giornalista professionista. Inizia la sua carriera nel 2012 nella redazione de Il Post, dove passa tre anni come redattore e social media manager. Nel 2014 apre un suo blog, sempre su Il Post, per parlare di Europa. Nel 2016 inizia una nuova avventura come Direttore Editoriale di OVO, la più grande videoenciclopedia italiana e nel 2016 passa in Red Bull Italia come Editor in Chief. Da settembre 2019 è Editor in Chief di ScuolaZoo, il media brand delle nuove generazioni.

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