BMW e Ferrari si aprono all’internal branding. Una nuova formula per la progettazione degli stabilimenti automobilistici.
Internal Branding
BMW e Ferrari si aprono all’internal branding. Una nuova formula per la progettazione degli stabilimenti automobilistici.
25/07/2012

Ramacci Veronica, Network di Brandforum.it
Costruire oggi uno stabilimento automobilistico secondo l’ottica dell'”Internal Branding” significa creare luoghi di lavoro rivoluzionari, dove dipendenti e condivisione di conoscenze diventano centrali. Come per BMW (a Lipsia) e Ferrari (a Maranello).

Nell’immaginario quotidiano se si cerca di raffigurare mentalmente il concetto di stabilimento automobilistico emerge l’idea della classica catena di montaggio degli anni Sessanta, dove uomini e sempre più macchine interagiscono attraverso dei tempi minuziosamente programmati. Per antonomasia la fabbrica di Charlie Chaplin che compare nei primi schermi cinematografici trasforma quest’immagine mentale in realtà effettuale.


Oggi però in alcuni contesti aziendali tale concetto sembra affievolirsi a favore di una rivalutazione decisa di come strutturare il luogo di lavoro e predisporre poi l’organizzazione interna delle mansioni e della corretta interazione fra reparti. Alla base di questo rimodellamento possiamo riconoscere alcuni dei principi chiave dell’internal branding che, in alcune realtà, si concretizzano nei concetti di rivalutazione del ruolo dei lavoratori, condivisione delle conoscenze fra reparti differenti e di trasformazione del luogo di lavoro in un’attività orientata alla satisfation del dipendente.

 

L’applicazione di questi nuovi schemi comportamentali ha prodotto nel mondo delle fabbriche una trasformazione radicale, dettata anche dalla volontà di porre fine alla classica impostazione di stampo fordista fra colletti blu, gli operai, e colletti bianchi, i reparti amministrativi.

 

In virtù di ciò, ad una delle menti più brillanti e attuali dell’architettura, Zaha Hadid, è stato affidato nel 2001 il compito di progettare il nuovo stabilimento BMW di Lipsia, nel quale lo spazio di lavoro è stato trasformato in una sorta di grande strumento di comunicazione dove tutti i lavoratori hanno la possibilità di interagire costantemente, grazie all’adozione di un’open space che ne garantisce l’interscambio.

L’architetto ha quindi smantellato la struttura della fabbrica, nella quale la parte degli uffici era collocata ai piani alti e quella industriale nelle fondamenta, proponendo un edificio particolarmente strategico nel favorire la continuità delle attività lavorative.

Attraverso questo contributo la fabbrica individualista diviene un luogo di lavoro relazionale attraverso soprattutto giochi di trasparenze dati dai materiali utilizzati.

BMW come azienda leader nel campo automobilistico si presenta vincente anche nella comprensione e nell’attuazione di ciò che è ormai oggi indispensabile per garantire buoni livelli di produttività: il benessere e la partecipazione di tutti al progetto lavorativo.

Eliminata la componente discriminatoria dell’impianto architettonico di uno stabilimento il lavoro acquisisce input, professionalità e risultati strategici che riescono a fare la differenza sul mercato.

 

Di precedente realizzazione, siamo nel 1997, è un esempio tutto italiano che ha saputo interpretare questi concetti per il proprio stabilimento automobilistico. Il gruppo Ferrari con la sede di Maranello ha dato avvio al progetto “Formula Uomo”, con il quale attraverso le menti più brillanti dell’architettura ha fornito a questa sede un nuovo scenario capace di accogliere e favorire le attività lavorative.

I principi redatti in “Formula Uomo” e la sinergia con gli architetti ha permesso di dar vita ad uno spazio innovativo, attento all’organizzazione interna e al benessere di chi ogni giorno lo vive.

La qualità di ogni singola componente risulta essere priorità per l’azienda, un valore che se trasmesso al lavoratore può essere in maniera naturale trasferito sul prodotto finale da commercializzare. “L’uomo come fulcro del sistema lavorativo dell’azienda […]”(Nota 1) è questa la prima mission che Ferrari vuole
raggiungere.

Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Marco Visconti sono questi alcuni degli architetti che hanno contribuito a dare linfa alla riqualificazione di Maranello, come storico centro di casa Ferrari, dove da qui tutto è partito e da qui il futuro dovrà dispiegarsi.

La galleria del vento, progettata dal gruppo di Renzo Piano, è stata realizzata partendo dall’idea di creare una macchina collocato in un semplice campo, il tutto in memoria del padre fondatore, Enzo Ferrari, che in quella terra non sfruttata diede avvio al suo progetto automobilistico. Rispetto alle altre gallerie del vento adibite solo a questa funzione, il progetto di Piano raccoglie in un unico ambiente tutto il reparto Aerodinamica, in modo da favorire un’omogeneità nelle differenti operazioni. Questa struttura è stata descritta come un luogo in cui è possibile riscontrare una fusione fra arte, architettura e ingegneria, un’antologia di saperi e tecniche differenti che si fondono insieme per garantire una continuità e un’evoluzione del marchio Ferrari.

Non a caso si può proprio leggere in questo progetto la volontà dell’architetto Piano di creare già dall’esterno un forte impatto nella visione della struttura: la riproduzione del motore di una macchina celebra in maniera concreta il brand che va a rappresentare.

 

Altro esempio di questa filosofia intrapresa è l’edificio progettato dall’architetto Fuksas per gli uffici della direzione tecnica. Anche Fuksas come Piano, ha dato forma al suo lavoro guardano in prima istanza alla vera anima del progetto “Formula Uomo”, ovvero la volontà di garantire comfort e qualità ai lavoratori dell’azienda. L’edificio ha una sua forte caratterizzazione compositiva nella quale dominano due elementi: l’acqua e il suo riflesso, concepiti da Fuksas come chiave per la deposizione del ruolo svolto dal tempo e dallo spazio. Infatti, è proprio l’acqua con il suo cangiante modificarsi in base alla luce che offre continue armonie e giochi di colore a tutto l’edificio.

Il progetto di Fuksas rappresenta la traduzione della sua idea di Ferrari, il senso di leggerezza che sovrasta tutto l’impianto con i giochi di forme e soprattutto le trasparenze che rivestono l’intero edificio permettono a chi li ospita di trovarsi incluso in un ambiente pensato appositamente per accogliere la moltitudine di pensieri e idee che contribuiscono a rendere unico nel mondo questo prodotto.

Ecco quindi che la celebrazione del brand voluta dagli stessi architetti non è solo un vezzo stilistico ma si trasforma in elemento chiave per raccontare e tramandare le gesta di questa realtà italiana.

 

Parlando di internal branding oltre a tale attenzione per i particolari più estetici e affini al brand si può sottolineare come ogni singolo progetto è stato pensato per offrire un nuovo spazio nel quale ogni dipendente può trovare i giusti strumenti per garantire la sua produttività e il suo relax fisico-mentale.


BMW e Ferrari, come stabilimenti automobilistico, ci hanno permesso di utilizzare un vocabolario del tutto nuovo per questo settore; un vocabolario fatto di parole per natura performanti e nelle quali si riconosce il concetto di condivisione come baricentro di una crescita lavorativa e produttiva di qualità.

 

 

—-

(Nota 1) – 1 V. D’Amato, E. Minelli, G. Rebora, Alla ricerca dell’unicità. Il management imprenditoriale tra strategia, organizzazione e leadership, Franco Angeli, Milano 2010, p.51.

 

Per ulteriori approfondimenti sul tema dell'Internal Branding cfr. i due volumi

 

"Internal Branding" (di P. Musso) http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?CodiceLibro=244.27

 

"Traspartent Factory" (di G. Qualizza) http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=18584

 


 

A cura di

Ti potrebbe interessare anche...

Le secteur de l'hôtellerie et de la restauration continue de souffrir d'un manque de personnel malgré les augmentations de salaires, principalement dû à un manque de reconnaissance de la part des clients.
Il settore alberghiero e della ristorazione continua a soffrire di carenza di personale nonostante gli aumenti salariali, principalmente a causa della mancanza di riconoscimento da parte dei clienti.