Dieci anni di Slow Boss: la rivoluzione silenziosa del leader sostenibile
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Dieci anni di Slow Boss: la rivoluzione silenziosa del leader sostenibile
17/07/2024

BRAND RENAISSANCE
SOSTENIBILITÀ

Nel frenetico mondo del business, dove la velocità è spesso considerata sinonimo di efficienza, una leadership in stile Slow Boss rappresenta una rivoluzione silenziosa ma potente.

Nel frenetico mondo del business contemporaneo, dove il tempo è denaro e la velocità è spesso considerata sinonimo di efficienza, il concetto di Slow Boss rappresenta una rivoluzione silenziosa ma potente. In dieci anni, l’ascesa di questa figura manageriale, teorizzata da Patrizia Musso nel 2016 e presentata ufficialmente nel volume “Slow Brand. Vincere imparando a correre più lentamente” edito da FrancoAngeli nel 2017, ha dimostrato che rallentare può migliorare la qualità del lavoro e, parallelamente, la vita delle persone all’interno delle organizzazioni.

La Carta d’Identità dello Slow Boss

 
Mentre alcuni brand appaiono ancora scettici sull’efficacia del rallentare, vedendolo come sinonimo di inadeguatezza o incapacità di stare al passo con i tempi, esistono numerose best practice che evidenziano lo stile di leadership slow come vincente. Questo approccio permette di trovare un ritmo di lavoro più umano e sostenibile. Tutti siamo stanchi di correre e sogniamo di avere più tempo per svolgere al meglio i progetti, pianificandoli anche in modo strategico e non solo tattico. I giovani richiedono sempre più luoghi di lavoro con un reale piano di work-life balance.

Essere slow all’interno delle organizzazioni significa guardare alle persone come individui e non solo come numeri, promuovendo una leadership “illuminata” capace di creare un ambiente di lavoro positivo e inclusivo. Essere uno Slow Boss, in estrema sintesi, significa incarnare una visione sostenibile del management.

Gli Slow Boss sono leader che si distinguono per scelte lungimiranti a livello gestionale, organizzativo e comunicativo, mettendo al centro le persone e i loro bisogni, secondo un’ottica di Employee Centricity, altro tema caro a Musso tanto da diventare il filo conduttore del testo “Brand Renaissance”, edito da FrancoAngeli nel 2020.

Oltre 100 nomination in 10 Anni di Riconoscimento Slow Boss

 
Sono passati quasi dieci anni da quando il nostro Osservatorio ha ufficialmente introdotto il riconoscimento Slow Boss. Dal 2016, in occasione dello Slow Brand Festival promosso dal nostro Osservatorio in collaborazione con l’Associazione L’Arte del Vivere con Lentezza Onlus e ALMED, Brandforum mappa in tutta Italia questa figura manageriale. Questo è stato reso possibile grazie al lavoro di una Giuria Tecnica (composta da giornalisti e accademici), una Giuria di Giovani U30 (studenti e neolaureati dell’Università Cattolica di Milano) e della nostra community di utenti che ha espresso il proprio apprezzamento per le figure manageriali attraverso i like sulle nostre card social.

L’obiettivo principale è valorizzare, anche oltre le mura aziendali, i manager che adottano uno stile Slow Boss, offrendo ai giovani futuri lavoratori l’opportunità di conoscere da vicino questi singolari leader.

Slow Boss: le caratteristiche principali e i vincitori

 
Le caratteristiche principali di uno Slow Boss includono empatia, capacità di alternare ritmi fast e slow, ascolto e condivisione delle idee, e la capacità di instaurare un rapporto lavorativo basato sulla fiducia reciproca. Dalla creazione del riconoscimento, sono stati diversi i “boss” che hanno ricevuto questo titolo: qui sotto vi riportiamo i vincitori delle passate edizioni dello Slow Brand Festival.

2016: Ruben Abbattista

 

Il primo a ricevere il titolo di Slow Boss è stato Ruben Abbattista, allora Presidente del Circolo del Design di Torino, premiato per la sua visione innovativa e la sua capacità di creare un ambiente di lavoro che valorizza la creatività e la collaborazione, promuovendo un approccio lento e riflessivo al design e alla gestione dell’organizzazione​​.

2017: Emanuela Salati e Dante Bonacina

 

Nel 2017, il premio è andato a Emanuela Salati, Responsabile della Formazione, Progetti Evolutivi e Welfare di ATM, per la sua dedizione allo sviluppo professionale e al benessere dei dipendenti, con un forte sostegno alla leadership femminile.

Nello stesso anno, Dante Bonacina, Direttore Commerciale di Ca’ del Bosco, è stato scelto dalla Community di Brandforum per la sua capacità di motivare i dipendenti, privilegiando l’aspetto umano nella crescita professionale e personale​​.

2018: Enrica Acuto Jacobacci, Gherardo Magri e Nicola Piazza

 

Nel 2018, Enrica Acuto Jacobacci , Presidente e Amministratore Delegato  di Jacobacci & Partners, è stata premiata per la sua leadership esemplare. “Nella mia carriera ho sempre cercato di gestire gli svantaggi trasformandoli in vantaggi, gestendo me stessa e mettendo al centro le caratteristiche che mi definiscono: empatia, capacità di ascoltare gli altri e vita personale. Sono una madre di tre figli, quindi avendo in azienda l’80% di personale femminile ho cercato di aiutare le donne a conciliare la vita professionale e quella famigliare… Abbiamo fatto diverse iniziative, innanzitutto non rendere la maternità un dramma…ad esempio attraverso piccoli gesti come il mazzo di fiori sulla scrivania delle neo mamme quando rientrano, un regalo ai nuovi nati; inoltre abbiamo iniziato ad attivare un summer camp per aiutare le mamme nella gestione famigliare. Non da ultimo, in azienda portiamo avanti la cosiddetta ‘We Economy’, perché siamo ‘noi’, non sono ‘solo io’, una sfida non facile ma in cui crediamo molto“.

Inoltre, Gherardo Magri e Nicola Piazza hanno ricevuto una menzione speciale per il loro contributo alla diffusione della filosofia slow nel mondo del lavoro.

“Abbiamo vinto, grazie a tutte le persone di Vaillant Italia”, ha dichiarato Gherardo Magri. “Dico abbiamo perché mi sento di rappresentare un modello di pensiero che stiamo portando avanti insieme ormai da qualche anno. Non solo correre, spingere, ma anche fermarsi per riflettere, ripensare, celebrare, per poi infine ripartire. Oggi sono davvero orgoglioso per tutti noi”.

“E’ stato un orgoglio per me partecipare, visto il fine dell’evento; grazie al network che mi ha sostenuto nella fase di votazioni“, ha puntualizzato Nicola Piazza. “Oggi se si vogliono attrarre talenti bisogna dare anche soluzioni innovative, modi diversi di interpretare il lavoro, per esempio dando spazio al tempo libero e condivideondolo con l’azienda“.

2019: Lucia Adamo, Simona Viscusi, Mariagrazia Fanchi e lo Slow Boss del futuro Mattia Detto

 

Nel 2019, il prestigioso Premio della Giuria Tecnica è stato assegnato a Lucia Adamo di THUN. La sua capacità di combinare una gestione efficace con una profonda attenzione al benessere dei dipendenti ha impressionato la giuria. Lucia Adamo è stata riconosciuta per il suo impegno nel creare un ambiente di lavoro inclusivo e motivante, dimostrando che un approccio lento e riflessivo può portare a risultati eccezionali.

Simona Viscusi di Findomestic ha vinto il Premio Community, attribuito grazie ai voti degli utenti che hanno riconosciuto in lei una leader capace di mettere al centro le persone e i loro bisogni. La sua dedizione nel promuovere pratiche aziendali che favoriscono il bilanciamento tra vita professionale e personale è stata particolarmente apprezzata dalla community, rendendola un modello di riferimento per una leadership centrata sull’umanità.

Mariagrazia Fanchi, direttore di ALMED – Unicatt e Coordinatrice di CIMO, ha ricevuto una menzione speciale per il suo contributo straordinario nell’ambito della formazione e della promozione di una cultura aziendale basata sui principi della lentezza e della riflessione strategica. Il suo ruolo nell’educare e guidare le nuove generazioni di leader è stato fondamentale nel diffondere la filosofia dello Slow Boss, evidenziando l’importanza di un approccio equilibrato e sostenibile alla gestione aziendale.

In quest’occasione, per la prima volta in assoluto, è stato assegnato da un gruppo di giovani studenti anche il riconoscimento “Slow Boss del Futuro” a Mattia Detto, studente del Master in Account and Sales Management. La sua formazione e il suo approccio orientato alla qualità delle relazioni umane e alla crescita sostenibile lo hanno reso un esempio perfetto di ciò che un leader del domani dovrebbe essere.

2022: Ivan Mazzoleni

 

Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe, ha vinto il premio nel 2022 per aver portato una innovativa cultura della sostenibilità e per l’impegno nel ridefinire il concetto di banca. Mazzoleni ha ringraziato i giovani per la nomination, sottolineando l’importanza di un cambiamento culturale che parta dalle nuove generazioni​​.

2023: Filippo Muzi Falconi

 

Il vincitore più recente, nel 2023, è stato Filippo Muzi Falconi, CEO di Methodos Group che ha introdotto una settimana lavorativa di quattro giorni per migliorare il work-life balance dei dipendenti, dimostrando una visione innovativa e coraggiosa. Questo approccio ha sottolineato l’importanza del benessere delle persone come asset distintivo della società​​.

Conclusioni

 
Essere marchiati come slow brand grazie a uno Slow Boss non è solo un complimento, ma un segno di orgoglio e una nuova prospettiva per il futuro del business. Gli Slow Boss rappresentano una risposta concreta e positiva alle sfide di un mondo in continua evoluzione, promuovendo un modello di leadership che mette al centro le persone e il loro benessere.

Negli ultimi dieci anni, gli Slow Boss hanno dimostrato che rallentare può portare a una crescita sostenibile e a un ambiente di lavoro più sano e produttivo. Ogni anno, lo Slow Brand Festival celebra questi leader visionari che, con il loro esempio, intendono trasformare il mondo del lavoro. Continueremo a sostenere e promuovere questa filosofia, fiduciosi che il futuro del lavoro potrà essere più sostenibile grazie a loro.

Chi sarà lo Slow Boss 2024? Per proporre una nomination, cliccare qui.

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