La finanza sostenibile non è un’utopia. Ivan Mazzoleni conquista il titolo di Slow Boss 2022
Brand Trends
La finanza sostenibile non è un’utopia. Ivan Mazzoleni conquista il titolo di Slow Boss 2022
10/10/2022

DIGITAL
SLOWBRAND
SOSTENIBILITÀ

All’interno dello Slow Brand Festival 2022, la community di Brandforum ha eletto Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe, quale Slow Boss dell’anno. Noi lo abbiamo intervistato in esclusiva: scoprite di più all’interno del paper!

Anche in questa ottava edizione dello Slow Brand Festival, svoltasi interamente online, è stato premiato lo Slow Boss dell’anno all’interno di una rosa di candidati che sono stati nominati coinvolgendo i giovani studenti e le studentesse del corso di Storia e Linguaggi della pubblicità, tenuto dal nostro Direttore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

La community di Brandforum è stata poi coinvolta nella votazione delle numerose candidature arrivate per il riconoscimento Slow Boss (per vedere i nominativi, clicca sul seguente link: #SBF2022: vota il tuo Slow Boss preferito! e, come sempre, il riscontro è stato molto positivo, con una gara che è rimasta aperta fino all’ultimo.

Ideato nel 2015 da Patrizia Musso (Direttore di Brandforum.it) insieme alla Redazione di Brandforum e in collaborazione con l’Associazione “L’Arte del Vivere con Lentezza”, fondata da Bruno Contigiani, lo Slow Brand Festival si caratterizza come un momento di riflessione e dibattito sulla sempre più incalzante evoluzione del fenomeno Slow in Italia.

Ma chi sono gli Slow Boss? Teorizzato da Patrizia Musso all’interno del volume Slow Brand. Vincere imparando a correre più lentamente (FrancoAngeli, 2017), il concetto di Slow Boss descrive quelle figure imprenditoriali che hanno saputo distinguersi per le loro scelte lungimiranti a livello comunicativo, gestionale e organizzativo, mettendo in atto strategie d’impresa che pongono al centro le persone e i loro bisogni.

A essersi aggiudicato il titolo di Slow Boss 2022 è stato Ivan Mazzoleni, che abbiamo avuto il piacere di intervistare in occasione di questo evento. Da maggio 2019, Mazzoleni ricopre il ruolo di Cultural Energy Orchestrator (CEO) in Flowe, istituto di moneta elettronica e startup fintech nata per opera del Gruppo Mediolanum, una realtà che ha scelto di diffondere una nuova cultura della sostenibilità, ridefinendo il tradizionale concetto di banca.

Voglio ringraziare gli studenti. Solitamente le nomination sono sempre fatte dall’alto, mentre ci ha fatto molto piacere che la nomination sia arrivata dal basso, dalla gioventù, da chi ha a cuore e ha la volontà di cambiare le regole del gioco.” – queste le parole di Mazzoleni a commento del riconoscimento ricevuto di Slow Boss 2022.

Immagine 1. Ivan Mazzoleni, CEO di Flowe e Slow Boss 2022. Fonte: www.ilvideogioco.com

Cos’è Flowe e cosa la distingue dagli altri player finanziari?

 
Lanciata sul mercato nel giugno del 2020 (in piena crisi pandemica), oltre a essere un istituto di moneta elettronica, Flowe è il conto che ti aiuta a sviluppare il tuo potenziale prendendoti cura del Pianeta. Cosa vuol dire concretamente? Nata come Società Benefit del Gruppo Mediolanum, Flowe avrebbe potuto essere una società tradizionale, improntata unicamente al profitto, ma ha preferito ridefinire il proprio modo di fare impresa, superando il classico concetto di banca e dandosi uno scopo, una ragion d’essere (il cosiddetto purpose o ikigai), oltre che uno statuto, dove non vi sono solo gli obiettivi di profitto, ma anche quelli di sviluppo sostenibile.

Essere una Società Benefit, infatti, significa fare impresa in maniera sostenibile; per questo motivo, Flowe si impegna nell’educazione delle nuove generazioni rispetto ai temi della sostenibilità e dell’innovazione, promuovendo la cultura del benessere sociale ed economico.

Nel febbraio di quest’anno, inoltre, Flowe ha ottenuto la certificazione B Corp (rilasciata dall’ente no profit B Lab), inserendosi di fatto in un movimento globale, presente in oltre settanta Paesi, con l’obiettivo di cercare di diffondere, in maniera concreta, un nuovo modo di fare business, più evoluto e attento alle persone e all’ambiente.

Ultimo, ma non per importanza, Flowe è Carbon Neutral in quanto impegnata nella lotta per ridurre il proprio impatto sull’ambiente, esponendosi in prima linea per contrastare la crisi climatica.

Sei sono i pilastri, le fondamenta sulle quali poggia l’operato di Flowe:

  • We love helping people thrive – dando loro potere, potenza, autonomia e indipendenza, incoraggiandole a essere loro stesse;
  • We love saying what we think and doing what we say– nella massima trasparenza, favorendo un dialogo aperto e il libero accesso alle informazioni (riscontrabile sia nei documenti ufficiali, come la Relazione di impatto, sia nelle comunicazioni quotidiane);
  • We love to listen to diverse voices– perché il pensiero è la forma più alta di inclusione. Una comunità di persone con idee differenti, infatti, è in grado di arricchire la prospettiva, favorendo il cambiamento verso la sostenibilità, stimolando la crescita e l’innovazione;
  • We love exploring the unknown – affrontando le sfide con entusiasmo e curiosità, allargando i confini, perché solo così si può essere più consapevoli e capaci di generare innovazione;
  • We love being game changers– provando a cambiare lo status quo in positivo, perseguendo obiettivi ambiziosi, perché ogni sfida è un’occasione per contribuire a un mondo migliore;
  • We love making a difference– per le persone, per la società e per il Pianeta, perché ogni goccia conta e anche un piccolo gesto, moltiplicato per sette miliardi di persone, ha un impatto enorme. Attraverso la collaborazione di tutti, infatti, è possibile generare un cambiamento positivo sostenibile e capace di durare nel tempo, perché persone migliori creano un mondo migliore, alimentano la Better Being Economy, l’economia del miglioramento.

Quali sono le iniziative che Flowe supporta attualmente e come fare per contribuire alla diffusione di una cultura nuova, volta alla consapevolezza?

 
Richiedendo la Flowe Card, la prima carta di debito realizzata in legno di ciliegio proveniente da foreste gestite sostenibilmente, Flowe pianta un albero in Guatemala (al 30 giugno di quest’anno, la foresta Flowe è arrivata a contare 53.257 alberi).

Immagine 2. La Flowe Card in legno. Fonte: www.flowe.com

Gli alberi, infatti, rivestono un ruolo di primo piano nel contrastare la crisi climatica, assorbendo anidride carbonica. La riforestazione non genera solo benefici ambientali ma, piantati in aree del mondo in difficoltà, gli alberi possono avere anche un beneficio sociale. Per questo motivo, Flowe si è affidata a zeroCO2, startup italiana nata nel 2018, grazie all’impegno di Andrea Pesce e del guatemalteco Virgilio Galicia, che si occupa di riforestazione e di supportare le popolazioni locali, regalando loro gli alberi e offrendo un sostegno concreto all’economia e all’alimentazione delle famiglie.

Immagine 3. Il lavoro di zeroCO2 in Guatemala. Fonte: www.flowe.com

Perché è stato scelto proprio il Guatemala? Questo territorio, vittima di accordi tra istituzioni di governo e grandi multinazionali, è stato flagellato dalle monoculture, soprattutto di palma da olio, che hanno alimentato la desertificazione di alcune aree, ma anche da incendi, degrado del territorio legato al narcotraffico e da una cattiva gestione della terra; per le ragioni ora elencate, Flowe e zeroCO2 lo hanno selezionato come destinatario di questo progetto di riforestazione agroforestale, alternando alberi da frutto, forestali e coltivazioni annuali (come mais e fagioli).

Il supporto alle popolazioni locali, però, non finisce qui: zeroCO2, infatti, si occupa anche di formare le comunità per proteggere e gestire il territorio in modo adeguato.

Chi possiede un conto Flowe, inoltre, ha la possibilità, fino allo scadere dell’anno corrente, di restituire aria fresca al Pianeta grazie al “Freshback”: ogni cento transazioni fatte da tutti gli utenti della community, Flowe si occuperà di piantare, sempre grazie al supporto di zeroCO2, un albero in Guatemala.

Grazie alla partnership avviata con Doconomy, startup svedese nata nel 2018, i “Flome” (così sono chiamati gli utenti Flowe), inoltre, possono calcolare l’impatto ambientale in termini di CO2 emessa per ogni transazione.

Avendo esaurito a luglio le risorse che il Pianeta produce per l’intero anno (l’Earth Overshoot Day, infatti, quest’anno è caduto il 28 luglio), la situazione non può che essere considerata drammatica; se è vero, come affermato in precedenza, che ogni goccia conta, allora ciascuno può, attraverso piccoli gesti quotidiani, fare una scelta, decidendo di contribuire a una causa che riguarda tutti noi da vicino.

L’esigenza, quindi, non era tanto quella di un nuovo prodotto bancario, quanto piuttosto di un approccio nuovo grazie al quale incoraggiare la crescita personale e l’attenzione verso il Pianeta. Se è vero che per molti aspetti la tecnologia è parte integrante della nostra quotidianità, non possiamo nascondere che l’altra faccia della medaglia presenti una situazione di analfabetismo digitale preoccupante. Come affrontarlo?

 
Flowe è impegnata anche sul fronte del contrasto alla disoccupazione giovanile: il nostro Paese, purtroppo, primeggia tristemente in Europa per NEET (Not Engaged in Education, Employment or Training), persone non adeguatamente educate per essere impiegate, e il livello di analfabetismo funzionale è allarmante. Sul piano dell’educazione finanziaria, invece, siamo terzultimi al mondo e ultimi in Europa, dati che non possono non destare preoccupazione.

Ci posizioniamo, inoltre, tra i Paesi con il più alto tasso di giacenza sui conti correnti, altro aspetto disastroso perché si tratta di soldi che non vanno ad alimentare l’economia e che sono destinati a essere erosi.

Le iniziative promosse da Flowe si muovono quindi lungo due direttrici: a breve, infatti, partirà una partnership con un editore importante per promuovere l’educazione finanziaria, spiegandone i concetti base attraverso un linguaggio giovane e chiaro, mentre, dall’altro lato, da circa un anno Flowe ha dato vita a Self Made Club, un percorso di formazione rivolto a tutti coloro che desiderano acquisire skills importanti per entrare in un mondo che è in continua evoluzione (soprattutto nel caso del mondo delle professioni digitali). È grazie a progetti concreti come questo che si possono cambiare le regole del gioco, rivoluzionando le carte a propria disposizione e facendosi trovare pronti, in grado di andare in contro a quelle che sono le richieste odierne del settore.

La collaborazione con diversi content creator rappresenta sicuramente un punto forte del vostro lavoro. Quali progetti avete in cantiere?

 
Luis Sal, Emalloru, Giuseppe di Progetto Happiness e Klaus: questi sono solo alcuni dei creator che hanno deciso di collaborare con Flowe, sposandone la filosofia e facendosene portavoce tra i più giovani.

Gli ultimi tre, inoltre, sono i protagonisti di “Linea di Confine”, il docufilm realizzato in collaborazione con Flowe e presentato a maggio di quest’anno. Klaus e la scalata del Monte Bianco, Emalloru e il lancio con il paracadute a testa in giù e ad alta velocità e, infine, Giuseppe, sceso sott’acqua in apnea a una profondità di 40 metri: queste tre storie ci raccontano di una sfida con se stessi, del desiderio di mettersi alla prova, uscendo dalla propria confort zone e superando le paure che spesso ci bloccano e ci impediscono di essere coraggiosi.

Se ci si sofferma un attimo a riflettere su questo punto, il parallelismo tra i temi affrontati dal docufilm e la filosofia Flowe appare immediato: il superamento dei propri limiti e l’avere coraggio, infatti, sono proprio due degli aspetti che caratterizzano l’operato di Flowe, il suo credo e i valori che cerca di promuovere.

Video 1. Linea di Confine, il docufilm di Flowe sui limiti.

Passione e dedizione sono il motore vitale di qualsiasi sogno; per questo motivo, continuando il percorso intrapreso ormai da due anni, Flowe lancerà nei prossimi mesi nuove challenge creative, con l’intento di stimolare i giovani a essere creativi e intraprendenti, promotori di un cambiamento che investa la società in termini di innovazione e sostenibilità.

Il 19 luglio Flowe ha festeggiato il suo secondo anniversario. Quali sono i traguardi futuri che auspicate di raggiungere?

 
Tre sono gli aspetti su cui il team Flowe si sta concentrando e a cui dedicherà il lavoro dei prossimi mesi:

  • Promuovere una cultura finanziaria comprensibile e accessibile a tutti, perché la “rivoluzione” passa anche attraverso l’educazione;
  • Continuare a farsi portavoce di una cultura della sostenibilità, attraverso nuovi progetti e un lavoro che proseguirà lungo la direzione fin qui percorsa;
  • Stimolare lo spirito imprenditoriale, soprattutto quello dei più giovani, affinché possano affrontare il domani con consapevolezza e coraggio.

In un’epoca di incertezza, come quella che stiamo attraversando, l’incontro con Ivan Mazzoleni ci ricorda che un leader non è da considerarsi tale in quanto detentore del potere, ma perché impegnato in prima linea, con il supporto delle persone che lo circondano e che collaborano con lui, verso il raggiungimento di nuovi e sfidanti traguardi.

Flowe (e tutte le iniziative che questa realtà supporta) offre la possibilità di vedere il mondo attraverso uno occhio più attento e consapevole, fiduciosi che un domani migliore non sia soltanto un sogno, ma il risultato di una scelta consapevole che possiamo e dobbiamo fare fin da subito.

Si ringrazia Elisa Comazzi, studentessa CIMO – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per aver contribuito alla realizzazione dell’intervista e alla stesura di questo paper.

A cura di

Ti potrebbe interessare anche...

Ecco come la campagna “Pop by Nature” e l’apertura della Chiquita House hanno portato nel mondo della comunicazione l’arte pop.
Negli ultimi anni, le produzioni audiovisive e il Branded Entertainment hanno cominciato a raccontare anche i luoghi: sono molte le produzioni che si stanno avvicinando a questa pratica, promuovendo e valorizzando il territorio attraverso destination branding e place branding.