Mario Morales Molfino, Coordinatore editoriale di www.blog-up.it e Redattore Senior Brandforum.it
La pubblicità dona visibilità a uno dei due famosi Bronzi di Riace, ma l’effetto finale è decisamente controproducente per il brand Italia.
Era il lontano 1972 quando vennero a galla i due magnifici Bronzi di Riace. Una scoperta fantastica che tutto il mondo metterebbe a disposizione della propria economia turistica e culturale, mentre in Italia, dopo una fiammata di successi a Firenze e a Roma, spariscono nel nulla, con la promessa che appariranno nel gennaio del 2014.
Ma a dare visibilità ai due colossi dobbiamo ringraziare il mondo della pubblicità. Prima con uno spot in cui vengono raffigurati come due stupidi burattini che magnificano le bellezze della Regione Calabria e, proprio in questi giorni uno dei bronzi, forse il meno battagliero, viene trasformato in benzinaio con tanto di pompa di erogazione ed headline sul valore e l'importanza dei beni culturali: “La cultura è il nostro petrolio”.
Un'altra nuova campagna per mettere in ridicolo il famoso duo di Riace. Un altro esempio di come sfruttare malamente il brand Italia, con l'effetto di trasformare un valore assoluto in barzelletta da bar sport.
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