Uliveto e Rocchetta: le acque della salute vanno dal Dottore.
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Uliveto e Rocchetta: le acque della salute vanno dal Dottore.
20/01/2013

Coordinatore del blog E001 e Redattore Senior Brandforum.it
Da qualche tempo sui muri degli studi medici campeggiano locandine di vari brand (soprattutto del settore dell’acqua minerale) che si rivolgono ai dottori ma anche ai pazienti.

Da qualche tempo, insieme ai manifesti con disegni scientifici dell’utero femminile, del sistema cardiovascolare  e altre amenità fisiologiche che abitano i muri degli studi medici, campeggiano le locandine a grande formato dell’acqua minerale Uliveto e Rocchetta, rivolte ai medici di base e soprattutto ai loro pazienti. D’altronde le due acque preferite da Del Piero e Chiabotto con annesso uccellino definiscono il proprio posizionamento con: “LE ACQUE DELLA SALUTE”.


Ma si sa l’Italia è il Paese dove tutti rubano e si fanno gli affari propri. Un mondo da  bere nel quale la trasparenza è vietata e spesso a vietarla è proprio l’etica, anche se non se ne capisce il senso. Terra di grandi fustigatori la nostra, soprattutto quando si parla di pubblicità. A nessuno importa se i nostri bravi dottori investono molte ore della propria vita di studio a ricevere informatori scientifici che pubblicizzano in camera caritatis e sottovoce i  prodotti distribuiti dalla propria casa farmaceutica e poi molti medici si rifiutano di prescrivere farmaci equivalenti o fanno preferenze di marca…Ma, ovviamente solo per rigorosa convinzione scientifica.


Il caso “acque della salute” ha provocato qualche malcontento, oltre che tra i pazienti, anche nelle fila dei medici di base nei confronti della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), il principale sindacato di categoria, che ha stipulato un accordo con l’azienda produttrice delle acque minerali.


Ma il motivo vero che ha sollevato invidie e polveroni è che tra i medici che espongono il manifesto verranno sorteggiate 100 crociere week-end per due persone sul veliero La signora del vento, nell’ambito di quella che appare una vera e propria operazione di marketing.


Il regolamento del concorso invita i medici che intendono partecipare al concorso a registrarsi in una sezione del sito accessibile solo ai tesserati FIMMG. In questo modo si riceve il materiale promozionale da affiggere nella sala d’aspetto per almeno 365 giorni “in modo che sia ben visibile”. Ai partecipanti si chiede di inviare una foto “che mostri in modo chiaro ed evidente l’avvenuta affissione del poster stesso”.


L’azienda inoltre finanzia per i medici FIMMG incontri di approfondimento sul tema delle acque minerali, oltre a borse di studio destinate a giovani medici in formazione.


Ma la storia della FIMMG che sponsorizza Uliveto e Rocchetta non è un caso isolato.

L’utilizzo delle associazioni di categoria dei medici e degli studi professionali per diffondere messaggi pubblicitari è una abitudine di sempre. In Italia non esistono leggi che vietino la promozione dei beni di consumo da parte delle associazioni di medici e questo permette il fiorire di iniziative discusse sul piano etico.

Anche l’acqua minerale Lauretana utilizzava come testimonial l’Associazione Urologi Piemontesi, mentre la Federazione Italiana Medici Pediatri aveva stipulato un patto con il Consorzio Tutela Grana Padano.

Le scelte di queste associazioni di medici continuano a suscitare pesanti polemiche. Qualche anno fa il presidente dell’Ordine di Milano, Roberto Anzalone dichiarava di «non condividere e di non ritenere etico e neppure scientifico sponsorizzare prodotti di consumo da parte di qualsiasi associazione medica».

 

Chi ha paura della pubblicità?

Noi nel nostro piccolo pensiamo che se ci sono comunicazioni chiare e trasparenti, la promozione non nasconde fini nascosti e falsi scopi, non vi siano controindicazioni etico-scientifiche per non coinvolgere i pazienti-consumatori in azioni di comunicazione diretta. Anzi; sarebbe una gran buona idea se nel periodo della campagna le acque della salute fossero presenti nella sala d’aspetto dell’ambulatorio, a disposizione dei pazienti affinché possano apprezzarne le qualità.


Della serie: la pubblicità promozionale abbaia ma non morde e in più aiuta le imprese e il mercato a svilupparsi.

Quello che potrebbe mordere davvero, e nessuno se ne lamenta, sono i sussurri nelle orecchie dei medici per convincerli a prescrivere i farmaci a catalogo di una casa farmaceutica piuttosto che di un’altra, in cambio di eventuali ed ambiti “premi fedeltà” .


Ma si sa l’etica e la morale hanno due facce, come le monete.

 

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Si segnala che questo articolo di Mario Morales Molfino è stato pubblicato sul blog E001 ( v. link http://e001.it/uliveto-e-rocchetta-la-pubblicita-negli-studi-dei-medici/) con cui Brandforum ha attivato una partnership in uno scambio di cultura e di valori condivisi.

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