Zygmunt Bauman afferma che viviamo oggi in uno stato di modernità liquida, ossia in una situazione così rapidamente mutevole da rendere “… il cambiamento l’unica cosa permanente e l’incertezza l’unica certezza”. Cosa significa, allora, parlare di Slow Brand (e di altre articolazioni che approfondiremo nel corso dell’articolo), oggi, in un periodo storico così complicato? Lo […]
Zygmunt Bauman afferma che viviamo oggi in uno stato di modernità liquida, ossia in una situazione così rapidamente mutevole da rendere “… il cambiamento l’unica cosa permanente e l’incertezza l’unica certezza”. Cosa significa, allora, parlare di Slow Brand (e di altre articolazioni che approfondiremo nel corso dell’articolo), oggi, in un periodo storico così complicato?
Lo abbiamo chiesto a Patrizia Musso, dai primi anni ’90 docente presso l’Università Cattolica di Milano sui temi di brand communication, che dal 2023 insegna anche nel modulo di Brand Entertainment presso la Facoltà di Cimo (comunicazione per l’impresa, i media e le organizzazioni complesse), sempre dell’Università Cattolica.
Ricordiamo anche che Patrizia Musso, forte della sua più che trentennale esperienza di consulente strategico e formatore aziendale su temi di branding, è fondatrice e direttrice, dal 2001, di Brandforum.it, l’osservatorio digitale culturale sullo stesso tema che rappresenta un importante punto d’incontro tra la ricerca scientifica e le realtà aziendali ed è uno spazio virtuale dove i diversi punti di vista si confrontano per tratteggiare i confini del branding, visto come realtà fluida, mobile, dinamica, capace di esprimersi attraverso soluzioni innovative e in continua evoluzione.